Gli animali della fattoria dello giardino zoologico di Augusta Raurica

Oltre 30 anni fa la Fondazione Pro Augusta Raurica (PAR) ha creato il “Giardino zoologico degli animali della fattoria romana”. La nostra attenzione si concentra sulle specie animali e il modo in cui venivano allevate in epoca romana. Grazie alle misurazioni sistematiche delle ossa di animali provenienti dagli scavi e alle rappresentazioni pittoriche sappiamo che la “pecora vallesana”, la “capra nera verzasca”, il “maiale pecora” e i volatili variopinti del giardino zoologico assomigliano agli animali da cortile romani che venivano allevati ad Augusta Raurica e nelle fattorie circostanti. Queste razze “antiche” sono state selezionate in collaborazione con il dipartimento Integrativen Prähistorischen und Naturwissenschaftlichen Archäologie (IPNA – Scienze preistoriche e archeologiche integrate) dell’Università di Basilea e con ProSpecieRara.

Capra Nera Verzasca

Queste capre vennero allevate inizialmente nelle valli alpine del Ticino. Particolarmente robuste, possono sopportare temperature estreme. Riunite nel gregge, in estate conducono una vita da capre selvatiche sulle Alpi. Le prime capre addomesticate in Medio Oriente circa 10.000 anni fa derivavano dalle capre selvatiche.

Mangalica (o maiale pecora) pancia di rondine

Augusta Raurica-Mangalica-Foto Susanne Schenker

Si tratta di una razza curiosa e robusta. I piccoli sono striati e assomigliano a cinghiali appena nati. Non hanno necessariamente bisogno di una stalla: il giaciglio preparato dalla madre è sufficiente per i maialini, anche nella stagione più fredda. I primi maiali domestici cominciarono ad essere allevati in Medio Oriente circa 10.500 anni fa.

Pecora vallesana

Le pecore vallesane sono docili e robuste. Si nutrono anche di corteccia, foglie ed erba matura. La lana lunga e ruvida le protegge dal freddo e dall’umidità. Gli agnelli possono nascere anche in inverno. Le prime pecore addomesticate circa 10.000 anni fa nella regione della Mezzaluna Fertile (Mesopotamia) derivavano dalle pecore selvatiche.

Asino sardo nano

Augusta Raurica Asini sardi nani-Foto Susanne Schenker

Gli asini sardi nani sono originari della regione mediterranea. Gli asini assimilano il cibo in maniera ottimale, motivo per cui ingrassano e si ammalano quando sono sovralimentati. Sono frugali e forti e vengono allevati come animali da fattoria da circa 6.000 anni. Come tutti gli asini domestici, anche l’asino nano discende originariamente dall’asino selvatico africano. Gli asini sono utilizzati come animali da soma, da tiro e da sella.

Le oche

I maschi e le femmine di oca hanno lo stesso aspetto, per lo meno per noi umani.

Le oche si nutrono di piante e i loro piccoli anche di insetti. Non avendo denti, a volte ingoiano piccole pietre che le aiutano a sminuzzare il cibo nello stomaco.

Le oche di Diepholz, le oche di Pomerania, le oche collorosse e le oche cignoide (Oche cinese) sono tenute insieme nello giardino zoologico.

Le anatre

I maschi di anatra corteggiano le femmine con il loro piumaggio appariscente. Grazie ai colori meno appariscenti, invece, le femmine si mimetizzano bene durante la cova. Le anatre domestiche discendono dal germano reale selvatico. Anche l’anatra sposa, l’anatra mandarina e il moriglione dorsotelato sono animali selvatici, anche se provenienti da regioni lontane.

Le anatre di Pomerania, le anatre corritrice, le anatre di Sassonia, le anatre sposa, le anatre mandarine e i moriglioni dorsotelato sono tenuti insieme nello giardino zoologico.

Gallina appenzellese barbuta

Augusta Raurica-Gallina appenzellese barbuta-Foto Susanne Schenker

La gallina appenzellese barbuta è allevata principalmente nella Svizzera orientale dalla metà del XIX secolo. Il piumaggio della testa della gallina e del gallo forma una vistosa “barba”. Le galline barbute sono frugali, facili da allevare e si procurano da sole gran parte del cibo. Facevano parte dell’attività agricola tradizionale dell’Appenzello e rappresentano un patrimonio culturale vivente di questa regione.
Le galline barbute resistono alle intemperie e possono vivere all’aperto tutto l’anno. Ogni gallina produce circa 160 uova all’anno.